lunedì 7 novembre 2011

Parentesi settembrina. Diario di una convalescenza 3° parte

Giovedì 13 ottobre
Sono alla fine della 6° settimana: 6° settimana a casa e 6° settimana quasi sempre a letto con qualche momento di svago in poltrona. Un po’ di miglioramenti: ho smesso di prendere le gocce codeiniche per dormire e riesco a farlo anche se mi sveglio ogni volta che mi giro. Dormo con 2 cuscini sotto le gambe quindi quando mi giro mi sveglio sposto i cuscini, poi cerco di riaddormentarmi. Secondo migliormento: quando sto in piedi riesco a stare dritta e non più piegata in avanti e cammino meglio. Ma quando sto in piedi, dopo poco, sento una fitta dietro alla coscia, o alla base del gluteo, o a volte dietro al ginocchio o nel polpaccio; altre volte tutte le possibili fonti di dolore insieme, democraticamente. Insomma la bestia è sempre lì attaccata. Mi sento meglio, mi innervosisco meno, ma non sapere quando finirà è pittosto faticoso e deprimente. La cosa che mi abbatte di più, però, è l’impressione di perdere tempo: allora mi organizzo per portare avanti uno dei mille progetti che ho in mente, ma lavorare sul letto è difficile e snervante. A volte nel bel mezzo di una spinta creativa, quando magari ho trovato la giusta combinazione di colore o l’idea che cercavo per visualizzare un racconto, mi accorgo che sdraiata a letto non riesco a dipingere o a disegnare o mi dovrei alzare per l’ennesima volta a prendere questo o quello. Bhè in quei momenti l’impulso di sbattere tutto per terra è forte. Allora mi fermo e aspetto che passi quel minuto o quell’ora, che a volte è quasi lo stesso.

Giochetti



8° settimana più 1 giorno

Gli alberi del bosco agitano le chiome al vento
Si sbracciano per farsi notare dal cielo.

Da qui a lì: 2 minuti e mezzo
la nuvoletta di destra ci ha messo 2 minuti e mezzo per uscire dalla mia visuale.
C’è vento in quota?


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