lunedì 14 novembre 2011

Parentesi settembrina. Diario di una convalescenza 4°parte


I pollici doloranti

Allora, qualche giorno fa facevo l’appello dei vari doloretti:

attaccatura della coscia                 presente
retro coscia                                      presente
retro polpaccio                               assente
caviglia                                           presente
gluteo                                              pochino
L5 S1                                               pochino
pollici                                             presente

“Pollici?????? Come è possibile che mi facciano male i pollici?”
La risposta è arrivata il pomeriggio del giorno dopo, quando, mentre stavo leggendo a letto -naturalmente-, ho realizzato che anche il secondo libro di Jonathan Franzen ha 600 pagine, per lesattezza 622. E 600 + 622 fanno 1222. E quindi i miei pollici hanno sostenuto 1222 pagine,praticamente consecutive,al ritmo di 100/200 al giorno.
Ecco spiegato il mistero dei pollici doloranti.


Gioie dell’immobilità forzata

Sono le 18,30 sto leggendo da 4 ore e guardo fuori il vento negli alberi.
Il tempo (ore, minuti, secondi) ha assunto un altro significato.




GROUND CONTROL TO MAJOR TOM
...ma no in effetti è stata sicuramente la rilettura del fantastico -Il maggiore fatale- di Moebius a farmi venire voglia di disegnare questa cosa.
il tipo, che poi sarei io dice, riferendosi alla sua ernia (con cui è in contatto tramite quel dispositivo che ha in mano, mentre l'ernia è a bordo di un disco intervertebrale):

Questo duraturo interesse per la mia persona mi sorpende davvero.





The amen of calm waters
Lunedì 14 novembre
Mi aggiro un po’ per casa. Da una settimana, anzi 10 giorni riesco a preparare da mangiare. Cucino cose semplici, facendo molte pause.
Mi hanno detto che devo camminare, pochi minuti tutti i giorni, quindi faccio 2 minuti di passeggiata sulla stradina davanti a casa. Poi rientro e metto a cuocere le patate per il puré. Aspetto che si cuociano e mi siedo in poltrona con Wired. Oggi ho disegnato molto, stando a letto naturalmente, ho lavorato un po’ per l’agenzia, stando a letto naturalmente, ho parlato al telefono, stando a letto naturalmente, e adesso faccio il puré stando i piedi.
Passo le patate  e le faccio andare con latte e burro e sento che mi devo assolutamente andare a sdraiare. Il dolore comincia timido all’attaccatura della coscia, poi si aggrappa e si irradia verso la schiena, con simpatiche fitte alla caviglia. Spengo il fornello e vado in camera e mi sdraio sul letto.




Un posto davvero sicuro, penso.


 ANCORA GIOCHETTI ,MA NON ANCORA FINITO


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